tradizionale inaugurazione del presepe e accensione dell’albero di NataleA Piazza San Pietro. La cerimonia è stata presieduta da Suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza dell’arcivescovo Emilio Nappa e Giuseppe Puglisi-Alibrandi, segretari generali dello stesso Governo.

In mattinata, nell’Aula Paolo VI, l’inaugurazione della Natività Gaudium: il tema scelto dal Costa Rica per il Presepe. Si tratta di un’opera dell’artista costaricana Paula Saenz Soto, che l’ha voluta così evidenziare non solo il messaggio di pace del Natale, ma lanciare anche un appello al mondo a custodire la vita fin dal suo concepimentoO. Contemporaneamente, sempre nell’Aula Paolo VI, sono state ricevute in udienza da Papa Leone le delegazioni delle diocesi di Bolzano-Bressanone e Nocera Inferiore-Sarno, con i rappresentanti dei comuni di Lagundo e Ultimo e dei comuni del territorio dell’Agro Nocentino-Sarnese la presentazione ufficiale dei doni.

Alla cerimonia pomeridiana, presenta il Delegazioni ufficiali dai luoghi d’origine del presepe e dell’albero di Piazza San Pietro, provenienti rispettivamente da Lagundo e Ultimo, nella diocesi di Bolzano-Bressanone, e dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.

In particolare, per Hanno partecipato al presepe artistico, tra gli altri, il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, mons. Giuseppe Giudice, il curatore del progetto, Angelo Santitoro, direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Edifici Religiosi della diocesi e il direttore dell’Ufficio Comunicazione Sociale della diocesi, Salvatore D’Angelo.

Il presepe è stato ideato e realizzato nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. La scena si svolge su un rettangolo di 17×12 m, con un’altezza massima di 7,70 m. Presenta elementi caratteristici della zona, come il Battistero di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, la fontana Helvius di Sant’Egidio a Monte Albino e i tipici cortili dell’Agro Nocerino-Sarnese.; elementi architettonici abitati da Sant’Alfonso Maria de Liguori, dai Servi di Dio Don Enrico Smaldone e Alfonso Russo, il tutto arricchito da Simboli ed elementi che valorizzano il patrimonio immateriale ed enogastronomico tipico del territorio.. Tra le scene, a sinistra uno spaccato del Battistero, a destra una Casa a cortile; In primo piano la fontana di Helvius, presieduta dallo scudo con la noce, simbolo dell’università di Nocera dei Pagani. Ogni elemento ha un significato preciso e dirige lo sguardo verso il centro: la Natività. Il pavimento riproduce in lastre di pietra le antiche strade romane. In esso erano ancorati i pastori ad altezza naturale con alcune figure di animali. L’idea era coniugando arte e spiritualità in un ambiente che ricorda fede e tradizione.

Per luiHo partecipato all’albero di Natale.tra gli altri, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, il sindaco di Lagundo Alexandra Ganner e il sindaco di Ultimo Stefan Schwarz.

Il Presepe e l’Albero sono segni di fede e di speranza, mentre li contempliamo nelle nostre case, nelle parrocchie e nelle piazze, chiediamo al Signore di rinnovare in noi il dono della pace e della fraternità. Preghiamo per coloro che soffrono a causa della guerra e della violenza.“Lo ha detto Papa Leone riceve i donatori del presepe nell’Aula Paolo VI, e l’albero di Natale e il presepe in Piazza San Pietro.

Come ha spiegato Prevost, “nella povertà dalla stalla di Betlemmecontempliamo un mistero di umiltà e di amore. Davanti ad ogni presepe, anche quelli che si svolgono nelle nostre case, riviviamo quell’Evento e riscopriamo la necessità di ricercare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra vita.“.

Accanto a Betlemme – disse di nuovo – Sono presenti abeti rossi provenienti dai boschi dei comuni di Lagundo e Ultimo, nella diocesi di Bolzano-Bressanone. Saluto la delegazione che proviene da quella bellissima terra: il Vescovo mons. Ivo Muser, i sindaci, le altre autorità e le diverse realtà ecclesiali e civili. LUIL’albero, con la sua chioma sempreverde, è segno di vita e ci ricorda una speranza che non svanisce nemmeno nel freddo dell’inverno. Le luci che lo adornano simboleggiano Cristo, luce del mondo, venuto per dissipare le tenebre del peccato e illuminare il nostro cammino.. Da quegli stessi luoghi dell’Alto Adige provengono, oltre al grande abete, anche gli altri alberi più piccoli destinati a uffici, luoghi pubblici e ambienti vari della Città del Vaticano.“.